Cento posti in cui dormire
In questi anni di duro lavoro cari amici ho testato per voi molti luoghi dove dormire. Ne ho viste di cotte e di crude, assaggiato i pavimenti piu’ duri e i cassetti dei calzini piu’ soffici. Non sono cose da tutti i giorni, non a tutti e’ capitato di girare il mondo come ho fatto io.
Sto raccogliendo quindi la mia esperienza in un libro che spero avra’ presto pubblicazione in una delle case editrici piu’ note del paese. Forse l’Einaudi e’ interessata, dice. Senno’ la guida routard. Non so, sta seguendo tutto la pecora Armida, che curerà anche l’editing e le eventuali future traduzioni in armeno.
Intanto un assaggio per voi amici, che non si dica che mi interessano solo i quattrini e la proprieta’ privata. Sono sempre stato un sostenitore del no-copyright e delle licenze libere, piu’ che altro mi interessa il cognitariato. Un gran lavoratore del cognitariato, ecco.
(So che non siete pratici con queste cose voi, le foto sono piccole perche’ ci si deve cliccare sopra. )
Cento posti in cui dormire
di Duccio, il gatto.
Ufficio.
Molto in voga negli anni ottanta, specie tra gli yuppies. I neon e le plafoniere danno un po’ fastidio, anche le piante grasse. Odio le piante grasse. A volte cadono pero’. Cadono bene dalle scrivanie, sporcando tutto di terra.
Al bar.
Mi e’ capitato a volte, quando alzavo un po’ il gomito e mi ritrovavo addormentato su uno sgabello da bar e la pelliccia impiastricciata di cosmopolitan. Che a me poi il cosmopolitan fa schifo, sono piu’ un tipo da birra ecco, pero’ dopo una certa ora capita di commettere degli errori. Come quel tegame di gattina l’altra volta. No, avevo giurato che non ne avrei parlato.
Sui cartoni.
Ci sono varie ragioni per cui uno puo’ decidere di dormire su dei cartoni. Talvolta ti prende il sonno mentre stai montando un fottuto armadietto dell’ikea, altre volte svieni sul cartone della pizza come all’hackmeeting. Le volte peggiori sono quando la moglie ti butta fuori casa e ti ritrovi sotto a un ponte, ma io non sono sposato quindi ho sperimentato solo le prime due.
All’aperto.
Un classico. La migliore. Nessun gatto puo’ dire di aver vissuto veramente se non si e’ rotolato ogni tanto sulle pietre al sole.
La stufa.
E’ qui che ho capito di essere ignifugo.
Sul frigo.
Serve a tenere d’occhio la situazione. Metti che qualcuno rubi qualcosa dal frigo durante la notte. In ogni caso la scatola dei biscotti e’ mia e nessun’altro l’avra’ mai.
Di fronte alle casse.
Mi e’ capitato a un paio di rave. Brutta storia, non mi ricordo molto. Fai sogni agitati.
Nel lavandino.
Questa e’ la mia ultima invenzione. Molto soddisfacente. Fresca, pulita, il lavandino mi contiene perfettamente. Ergonomico. Assicurarsi che i coinquilini non pretendano di lavarsi i denti, che vadano nel bidet.
Il segretario
Ho troppo lavoro da fare. Questo ormai e’ ovvio a tutti. Siamo arrivati al punto che il cane dei vicini mi guarda con compassione e mi chiama “il lavoratore”. Ecco una foto che hanno pubblicato sul financial times, quando mi hanno eletto impiegato dell’anno.
E insomma non ho piu’ tempo per me e per i miei svaghi, non riesco neanche a trovare un attimo per rubare le bucce di patata dalla spazzatura. Che vita. L’altro giorno ne discutevo con Alfio, il picchio verde, che mi diceva di aver avuto un simile problema l’anno scorso e che ha risolto brillantemente concedendosi di assumere un aiutante. Agesilao, l’aiutante del picchio.
Quindi amici miei, ho assunto un aiutante, un segretario, per cosi’ dire. Gli detto le mie memorie, mi aiuta a ricordarmi gli appuntamenti, telefona al parrucchiere per conto mio. Devo dire che sto rimanendo soddisfatto. Pubblico qui una foto dove mi si vede gia’ piu’ rilassato, mentre finisco le ultime commissioni della giornata.
Again
Sono diversi mesi che non aggiorno il blog, lo ammetto. E’ che sono stato alle prese con l’aggiornamento del mio computer.. Ora ho messo Debian e sono pronto a rituffarmi nel web!
Aspettatemi!
Foto delle non vacanze
Le mie estati generalmente trascorrono piacevolmente tra un rotolamento nel fango, un riposino sul divano, un rotolamento al sole, un altro riposino sul divano, cibo, zampata alla farfalla, un altro riposino sul divano. Con il mio manto pesante e le mie ossa grandi capirete che non posso concedermi il lusso di fare troppo sport. E dire che ci terrei molto io, allo sport.
Questa estate finora non e’ troppo calda, quindi sto impiegando delle energie per aggiornare il mio blog e fare ordine nell’archivio fotografico. Ecco qua.
Allora questa e’ una rara foto del mio periodo punk.
Qui e’ quando mi preparavo per andare al concerto dei Sabot, che come tutti sanno e’ un evento annuale imperdibile per tutti gli scatenati come me.
So benissimo che ci sono in giro delle voci che parlano di un inseguimento multiplo, di un gatto bellissimo, ma un po’ in carne, inseguito da un gatto brutto e pazzo a sua volta inseguito da un cane. Il tale gatto bellissimo nella fuga avrebbe inciampato in un barattolo di vernice e l’inseguimento si sarebbe concluso su un cipresso da cui il gatto bellissimo sarebbe riuscito a scendere solo dopo tre ore. O
Capisco che molti di voi possano aver dato credito a queste voci perche’ la descrizione dello sventurato mi si avvicina abbastanza, ma vorrei rassicurarvi che no, non ero io. Ho detto che non ero io. Basta non parliamone piu’.
Quest’altra foto invece e’ di quando ho fatto quell’azione dimostrativa in solidarieta’ ai NoTav valsusini.
Se ne e’ parlato molto dalle mie parti, ha fatto scalpore e credo che qualche mucca sia ancora un po’ scossa. Anche qui hanno girato le solite voci, ad opera dei miei nemici, che dicono che gli operai erano in pausa pranzo e che comunque si trattava di uno scavo per delle fognature. Cosa volete che vi dica, l’invidia e’ una gran brutta bestia.
Questa invece mostra un’altra mia importante azione, sempre nel mio periodo punk, ma quando mi avvicinavo al luddismo. Dopo aver conosciuto un paio di gatti ad hackit che mi hanno insegnato dei trucchi ho sabotato il portatile di quelli che abitano con me. L’ho preso alle spalle soffocandolo, come si vede nella foto, ho impedito il dissipamento del calore all’interno del malefico computer e ho fuso la scheda madre. Ahahahahha!
Infine ecco una sequenza di immagini della mia nuova amica. Si, conoscete tutti il mio carattere schivo e solitario, ma ho dovuto prendermi carico di questa povera bambina abbandonata senza cibo ne’ amici. Le sto insegnando a vivere, poverina, l’altro giorno le ho fatto credere che era stata lei a prendere quel fottuto uccellino che puntavo da mesi. E’ piccola d’altra parte, ha bisogno di una guida e un mentore. Qualcuno lo deve fare.
Kanelos
compagni, pongo oggi alla vostra attenzione un importante contributo internazionale: Kanelos, cane anarchico greco in prima linea ogni giorno sulle barricate.
quasi tutti lo conosceranno ormai, per i pochi distratti lascio un video esplicativo.
http://www.youtube.com/watch?v=vRHYHX2DZ44&feature=related
ma l’importante novità è che Kanelos ha aperto il suo blog. evidentemente prendendo esempio da me e questo mi riempe di orgoglio. dobbiamo imparare a superare la barriera geografica che ci divide e anche quella di razza. gatti, cani e pantere uniti, adelante!
Kanelos non è solo, ecco i compagni cani in corteo
http://kanelos.blogspot.com/2009/07/blog-post.html
Fuga
Cari affezionati,
dopo un lungo e difficile inverno in siberia, vi scrivo finalmente una decisiva buona notizia: sono fuggito!
Devo ringraziare per questo Onigiri, anche lei prigioniera nelle fredde terre nordiche, che mi ha mostrato fino a che punto la mia vita era in pericolo. Gia’ da tempo giravano delle voci su strani esperimenti che i nostri aguzzini stavano conducendo su alcuni di noi. Si diceva che la dott.sa Circe ti abbindolasse con i suoi "micio-micio-micio" o scuotendo la scatola dei croccantini per poi piegarti al suo volere.
Ecco una prova che Onigiri e’ riuscita a inviarmi segretamente degli atroci esperimenti sui miei compagni di prigionia:
Ma non temete, il destino aveva altri piani per me. Cosi’ un giorno e’ passato un carrozzone di casting da Hollywood in cerca di comparse per un nuovo colossal. Quando hanno visto il mio fisico temprato dalla neve e reso agile dalle innumerevoli corse nei boschi, hanno offerto un’ottima cifra ai miei aguzzini per riscattarmi dalla schiavitu’ e rendermi finalmente libero di lavorare gratis per loro.
Cosi’ il fato ha voluto che dal confino in siberia mi ritrovassi ad hollywood a girare l’ultimo film di Shrek. E’ stata un’esperienza interessante e il regista e’ rimasto notevolmente impressionato dalla mia interpretazione cosi’ poco italiana.
(ecco la locandina, dove mi si vede in una delle mie migliori espressioni e mentre effettuo una difficile posa da stuntman)
Ma io non sono fatto per lo scintillante mondo del cinema e non mi sono fatto comprare per due soldi. Cosi’ appena finite le riprese sono tornato finalmente a casa, da cui nei prossimi giorni riprendero’ a narrarvi le mie avventure.
A presto dunque amici miei
e vive la resistence!
Il grande ritorno di Duccio
Amici! Affezionati compagni!
Sono tornato! Non sapete quante cose mi sono successe in questi mesi e quante peripezie mi hanno tenuto lontano dal mio blog. Comincio il racconto dal fondo, mostrandovi delle rare immagini del mio esilio. Ebbene si, questo odiato regime ha deciso di mandarmi al confino, nelle lontane terre di Siberia, come tanti anarchici prima di me. Ecco le sconvolgenti foto..
Bene, purtoppo qui in Siberia la connessione e’ scarsa (vi lascio immaginare il rancio), ma il morale resta alto e le condizioni fisiche ottime. Il freddo mi tempra e il tiranno non riuscira’ mai a fiaccarmi! Se mi vedete un po’ ingrassato, e’ solo colpa della macchina fotografica. Maledette macchine fotografiche russe. E’ anche colpa del grasso di foca con cui ci cospargono per farci sopravvivere al freddo. Non sono io, e’ la foca.
Arrivederci amici, avrete presto altre mie notizie..
Vostro Duccioski Petrosillic
Paura? Anche no!
erano un po’ di giorni che il gatto gianni e le tortore andavano raccontando di un mostro che si aggira per le case e nelle strade. l’avevano letto su internet. sulle prime non ci ho creduto. poi dato che insistevano ho pensato si trattasse della bambina nigeriana dei vicini di casa, urla come un ossesso e mi chiama sempre GAATO GAATO.. pero’ non ero molto convinto si trattasse veramente di lei.
insomma oggi mentre ero qui che facevo la mia dormitina pomeridiana ho sentito come un fruscio alle spalle e l’ho visto…. era lui….! il BABAU!! forte delle mie lezioni di aikido non mi sono fatto prendere di sorpresa, l’ho ribaltato in terra e abbiamo ingaggiato una lotta serratissima.
il gatto gianni, che ora ha la passione della fotografia, e’ riuscito a documentare il combattimento in tutte le sue fasi. ve lo propongo senza censure, perche’ possiate studiarla nelle palestre popolari in cui vi allenate. le foto sono venute un po’ scure e mosse, ma nell’enfasi del momento non sapevamo fare di meglio.


ecco che ribalto all’indietro il babau



aggiornamenti
miei cari, non ho tempo di aggiornare molto spesso il mio blog. va
bene, non e’ una questione di tempo, d’accordo. e’ che devono avermi
drogato ecco. l’altro giorno sentivo un sibilo come di cerbottana e ho
visto un’ombra che spariva silenziosa. lipperli’ ho pensato alle
zanzare tigre, ma poi mi e’ venuto il dubbio che si trattasse di un
agguato di un ninja. ne ho sentito parlare spesso, gianni, il gatto
tigrato, dice c’e’ una scuola clandestina verso prato..
in effetti in questi giorni non mi riesco a muovere dal pavimento del
balcone. sono un po’ fiacco, intorpidito, non faccio altro che dormire
e farmi portare cocktail con ombrellini rosa. ma non temete, ho
assoldato lo scoiattolo alberto che mi faccia da guardia del corpo. lui
da piccolo andava al ciocco dove ha imparato le tecniche di combattimento della sacra scuola di ghianda.
ma mi sono distratto. vi volevo parlare di gianni, il coniglio. o
meglio il gatto tigrato. come ho spiegato in un precedente post, il
coniglio mio vicino di casa si e’ rivelato essere gianni, il gatto
tigrato. in effetti ho capito che a gianni piace travestirsi. ecco. in
particolare ho trovato su youtube un video di uno spettacolo di gianni,
al limite tra il trasformismo e la drag queen. gianni e’ un vero
artista e noi dobbiamo fare ammenda perche’ non l’abbiamo mai capito.